Case di città

Prosegue la costruzione di edifici attorno alla parte cittadina del plastico, stavolta tocca alle case all’estremità est, sopra il ponte che nasconde la curva. Il progetto prevede un edificio ad angolo e altri due “attaccati” a esso, come ideale di continuità, tutti naturalmente esistenti al vero, seppur con le adeguate approssimazioni e adattamenti. Lo schema qui sotto rappresenta l’idea che vorrei realizzare. Oltre agli edifici e ai loro giardinetti di pertinenza vorrei riprodurre due strade, via delle Zucchevia Bodoni, quest’ultima con il classico pavé milanese e dotata di binari tramviari.

000

Ho cominciato con la casa d’angolo costruendola con il mio solito metodo. La finezza che ho voluto concedermi è stata quella di scegliere una casa con balconi a colonne al posto delle ringhiere, tanto diffusi in città. Ho visto che in commercio ci sono parecchi produttori di modellismo navale che ne offrono di tutte le misure ma dato che volevo risparmiare mi sono arrangiato con gli stuzzicadenti, in particolare ho usato quelli con la punta a un’estremità soltanto e il decoro -cioè la parte che mi serviva- dall’altra. L’unica nota dolente è stata la monotonia dell’operazione (sembrava ne servissero pochi ma non finivano mai…).

 

001

I piani inferiori dell’edificio li ho rivestiti con strisce di cartoncino liscio da disegno (Fabriano F2) avendo cura di lasciare una piccola scanalatura tra una striscia e l’altra, accentuata poi con un punteruolo.

 

002

005

004

003

 

Un’altra finezza è stata la scelta di riprodurre finestre con una bordatura più elaborata del solito, e qui è stata fondamentale la resina. Ho acquistato un set di finestre e cornici della Auhagen (art. 48651) e le ho usate per ricavarne una matrice in gomma siliconica che ho usato successivamente per riprodurne a discrezione in resina bicomponente. Una volta puliti i singoli pezzi e scelti quelli che più si adattavano al bisogno li ho incollati attorno alle finestre. Tutti gli elementi “giallognoli” che si vedono, sono riproduzioni in resina.

006

007

 

Questa dovrebbe essere più o meno la sua posizione. Verrà affiancata presto dal resto delle case.

014

 

Una volta incollate le falde del tetto e riprodotte le tegole col metodo dell’ingrasso la struttura al grezzo è terminata. Ora la struttura va colorata e vanno riprodotte finestre, persiane, il portone d’ingresso…

 

LE PUNTATE SUCCESSIVE

Case di città / 2
Case di città / 3

 

Currently On My Stereo: MOGWAI “1% OF MONSTER”

7 thoughts on “Case di città

    • Pietro Chiarlo Reply

      fa vo lo sa!, quando ti sarà possibile, potresti mettere una descrizione del processo per la replica in resina delle finestre, sono uno spettacolo.

      • DAtrains Post authorReply

        Grazie!!! Il processo è molto semplice: ho incollato le finestre originali Auhagen su un cartoncino rigido (lo stesso che uso per le pareti delle case) e ho applicato dei bordi in modo da ricavare una sorta di vaschetta. Poi ho preso la gomma siliconica GLS-50 della Prochima, aggiunto il catalizzatore ne ho colata un po’ nella vaschetta in modo da coprire tutte le finestre. 24 ore dopo la gomma aveva finito il processo di indurimento e ho “stappato” lo stampo. Per le colate in resina ho usato la bicomponente Sintafoam, sempre Prochima, si mescolano i due elementi per una ventina di secondi e si colano nello stampo. Tempo un quarto d’ora e le finestre si possono già sfilare dallo stampo. Le lasci riposare una notte e la mattina dopo hanno la consistenza della plastica. Spero di aver descritto chiaramente il procedimento… è una delle classiche cose che si fa prima a fare che a descrivere 🙂
        PS: sul sito della Prochima ci sono dei manualetti che descrivono i procedimenti meglio di come ho fatto io…

  1. Pietro Chiarlo Reply

    Ti ringrazio per la spiegazione, magari durante le ferie ci provo, comunque c’è una buona dose di abilità.

  2. Lorenzo Reply

    Buongiorno, volevo farle i complimenti per l’esecuzione dei modelli! Sembrano veri!!
    Tornando alle finestre realizzate con la “sintafoam” una volta indurite necessitano di una mano di primer per colorarle senza vedere le pennelate?
    essendo come la plastica dovrebbe essere difficile colorarle omogeneamente.

    • DAtrains Post authorReply

      Ciao! In realtà sono così sottili che del Primer ne ho sempre fatto a meno… Tantopiù che con un velo di sporcatura gli eventuali segni del pennello spariscono.

Leave a Reply to DAtrainsCancel reply