Sbatti il plastico in prima pagina

Parafrasando il film del 1972 con Gian Maria Volonté, sul marciapiede di fronte all’uscita della stazione non poteva certo mancare un’edicola. Non avendo nessuna intenzione di comprare chioschi già fatti, nel poco spazio a disposizione -solo 5,5 x 3 cm- mi sono affidato ai soliti materiali: cartoncino, acetato, plasticard, computer e stampante…

L’EDICOLA IN SCALA H0

Per prima cosa ho ricostruito a computer le vetrine laterali e quella posteriore basandomi su una foto fatta a un’edicola vera (lo so, lo so, le riviste avrebbero dovuto essere tutte anni ’80, ma sono talmente piccole che non si vedono nemmeno). Il principio costruttivo “a sandwich” è lo stesso delle finestre di questi edifici cioè composto da più strati sovrapposti in quest’ordine: cartoncino da 1 mm di base, stampata della vetrina, foglio di acetato, seconda stampata della vetrina ma con la parte vetrata eliminata con un bisturi. Tutto incollato con colla spray.
In seguito ho riprodotto la struttura con cartoncino da 2 mm e montanti 2×2 in plasticard.

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La tenda da sole è stampata su carta normale e ritagliata. In seguito con un pennarello verde ho colorato i bordi bianchi della carta e l’ho incollata su una struttura a bracci fatta con profili di plasticard, come le tende vere.

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Sempre con cartoncino ho realizzato il tettuccio e le spallette laterali apribili all’interno delle quali ho applicato una serie di riviste e quotidiani piegati, poi ho assemblato tutti i pezzi. La parte più impegnativa sta nel comporre tutte le riviste e i quotidiani normalmente esposti in un’edicola anche se una volta cominciato il lavoro si finisce in fretta.

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Come dicevo, non sono stato troppo a guardare le annate delle riviste data la loro dimensione però in ogni edicola che si rispetti ci vogliono delle locandine. Visto che quelle si vedono eccome, le riviste hanno dovuto rispettare per forza una certa epoca, così come il logo del vecchio quotidiano La notte.
Ed ecco finita l’edicola:

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Naturalmente non poteva mancare la locandina della mia rivista preferita, anche se il primo numero risale al 1988, ma non fa nulla… Ne ho messa anche una pila in bella vista accanto ai quotidiani.

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Infine ho posizionato l’edicola al suo posto in attesa… dei pendolari! Eccola in tutti i suoi difettucci evidenziati dalle foto macro. Come ultimo dettaglio, un microled smd nascosto all’interno assicura la luce in serata (cliccare sulle foto per ingrandirle).

 

Currently On My Stereo: FABRIZIO DE ANDRÉ “CREUZA DE MÄ”

8 thoughts on “Sbatti il plastico in prima pagina

  1. Fausto Reply

    La cosa sbalorditiva è che non sembra un plastico ma sembra reale, e tu caro Silvio non sei reale ma vieni da qualche altro mondo, un umano non può realizzare capolavori così….

    • daTrains Post authorReply

      Grazie. Le riviste sono state scannerizzate e ridotte in scala con Photoshop, poi stampate su carta normale. Anche quelle nelle vetrine. Ciao

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