Ho cominciato almeno 6 anni fa con fogli di plasticard da 0,5 mm di spessore ma… niente da fare, il primo tentativo fallì miseramente. Oltretutto mi piaceva l’idea di poter riprodurre altri mezzi simili e derivati, senza dover ripartire da zero e così sono passato alla riproduzione in resina bicomponente.
Ho preparato un master unico per le cabine, dato che sono molto simili sia per le 700, sia per le rimorchiate (la differenza più vistosa è nelle chiodature), in seguito ho preparato lo stampo bivalva in gomma siliconica spargendo del talco tra una colata e l’altra, per evitarne la vulcanizzazione. Separato e pulito lo stampo, ho cominciato a colare e, devo dire, con un discreto successo.
Stesso discorso è valso per le fiancate e via via tutti gli altri particolari: tetto, fiancate dei carrelli in più parti con boccole tonde e passo 2700 (al vero), intercomunicanti, elementi del sottocassa, respingenti, attrezzature e camminamenti sull’imperiale. Mi sono divertito così tanto che ogni dettaglio lo volevo riprodurre in resina.
In seguito ho assemblato le casse e riprodotto gli interni sempre in resina, sia in versione BlackBeetle sia dummy, tutti con timoni di allontanamento. Una volta assemblati tra loro gli elementi e verificato il corretto funzionamento, ho creato una coppia di treni che ho successivamente verniciato in marrone con aerografo.
Le parti inferiori delle casse e i sottocassa li ho ripassati in nero opaco inoltre ho aggiunto dettagli e una velatura di sporco con cosmetici Tamiya.
Riguardando il risultato mi accorgo che è ricco di errori, a partire dai vetri frontali troppo accentuati fino alla marcatura errata della rimorchiata-pilota, ma… vorrà dire che pian piano rifarò tutto daccapo.
Per l’occasione ho costruito anche un piccolo diorama che rappresenta, con qualche adattamento, l’ingresso lato nord della stazione di Paderno Dugnano con la caratteristica barriera metallica che separa la strada dalla ferrovia e i pali della catenaria, tipicamente FNM.
Dopotutto era il minimo che potessi fare: da bambino, mi sembrava che al suo passaggio la sferragliante Settecento mi salutasse con il suo fischio tanto simile alla nota “do” di un flauto. A volte avevo anche l’impressione che mi strizzasse l’occhio mentre correva verso Milano.
GALLERIA IMMAGINI
Alcune foto delle principali fasi di costruzione.
Un articolo approfondito sulla costruzione delle elettromotrici è stato pubblicato su Tutto Treno Modellismo n.42, giugno 2010.
VEDI ANCHE
Foto del complesso terminato QUI.
Currently On My Stereo: USTMAMÒ “STARDUST”
Penso che il risultato sia ottimo! Avessi io la tua abilità. E’ da tempo che penso di fare altrettanto, ma ora sono impegnato con un plastico in scala N di tutt’altra ambientazione. Complimenti!
ottimo lavoro complimenti
E’stupenda!Bravo!
ciao,
immagine 5, le molle e una parte della tiranteria freni si possono fare con filo metallico più precisi, che dici? I rivetti dove li hai beccati?
Beh, nel complesso non sono lavori inferiori a quelli dell’industria specializzata di settore, bravo.
Li ho fatti in plasticard mentre i rivetti sono strisce sempre di plasticard incise sul retro con la punta di un ago. Ciao!
bellissimo ,come mai la stazione di paderno dugnano visto che io ci abito e dove posso trovare il materiale che tu hai usato
Grazie! Ho scelto Paderno perché ci sono nato e ho vissuto fino a qualche anno fa. Per il materiale a cosa cosa ti riferisci? Alla resina per i modelli? Ho usato la “Sintafoam” della Prochima mentre la gomma siliconica per gli stampi è la GLS-50, sempre Prochima. Sul loro sito trovi l’elenco rivenditori ma la trovi anche cercando su Internet, eBay o alle fiere di modellismo. Ciao!
buona sera ,sono annoni mario di paderno dugnano,Complimenti per la realizzazione , volevo chiederle dove posso trovare i disegni per la realizzazione prima in carta e poi in polistirene
grazie per la collaborazione
annoni